Non mi sono mai piaciute le posizione ideologiche sull’autostrada: il no a prescindere e il sì purché si faccia; tanto da proporre, nel 2011, ben 9 tracciati alternativi a Sat che si è dimostrata però sempre sorda a qualsiasi contributo e ad avanzare ricorso al TAR contro l’approvazione del lotto 5a, quello di Capalbio, perché pregiudicava la possibilità di un tracciato retrocollinare.
Il dibattito di queste settimane conferma la bontà di quelle idee ma non possiamo guardare all’indietro.
Ricapitolando: noi vogliamo l’autostrada per accompagnare lo sviluppo del nostro territorio che dal deficit infrastrutturale subisce un danno lungo ormai quasi cinquanta anni; i dati dimostrano come nell’ultimo periodo questa forbice tra noi e altri territori italiani con caratteristiche simili al nostro si allarghi sempre di più. Ma la vogliamo fatta bene e non al ribasso. Il progetto presentato da Sat sono quelle che in Maremma si chiamano “nozze coi fichi secchi” e nessuno può accettarlo.
Fanno bene i sindaci ad organizzare una posizione istituzionale comune. Anche noi insieme ai consiglieri comunali e ai rappresentanti istituzionali del Partito Democratico dei Comuni interessati, stiamo elaborando una serie di osservazioni da presentare ai singoli Comuni perché siano un contributo alla formazione di osservazioni puntuali, solide ed efficaci. Il viceministro Nencini e l’assessore Ceccarelli, ieri, potevano risparmiarsi quei commenti in conferenza stampa. Non hanno aggiunto nulla. anzi, hanno portato solo ulteriore tensione. Dire: “il territorio è contrario ma il progetto ė strategico” è come dire: “vi asfaltiamo!”. E questo non può accettarlo nessuno!
Ministero e Regione invece garantiscano di essere terzi e di ascoltare le osservazioni serie e circostanziate che i Comuni offriranno, senza il rispetto delle quali è impossibile andare avanti.