Ho iniziato ieri, da Capalbio, il ciclo di incontri che ho chiamato “la Regione in Comune”, un percorso di lavoro nel quale coinvolgerò tutte le amministrazioni della provincia di Grosseto per portare avanti con loro una riflessione ampia sulle questioni che riguardano l’intero territorio, ma anche su criticità e proposte delle diverse aree.
La giunta di Capalbio mi ha consegnato un documento ricco di spunti in cui si spazia dalle infrastrutture al sostegno del settore agricolo, dall’organizzazione del sistema sanitario alla tutela dell’ambiente e la gestione dei rifiuti, dalla banda larga al riassetto istituzionale. Tema, quest’ultimo, quanto mai attuale perché proprio oggi, 6 ottobre, in Consiglio regionale si avvia la discussione sul riordino delle Province.
Sono convinto che, adesso, sia necessario iniziare anche in provincia di Grosseto un serio ragionamento sulle fusioni dei comuni, come sta avvenendo in gran parte della Toscana. Non si tratta di applicare un automatismo, di creare semplicemente un’istituzione più grande, ma di ripensare ai servizi collettivi e progettarne di nuovi al passo con i bisogni.
L’Italia ha avviato una profonda e complessa trasformazione, di miglioramento. Si è dato il via ad un processo che da una parte libera lo Stato da scorie burocratiche dannose e inutili e dall’altra avvia la definizione di forme innovative di governo del territorio.
In una società così complessa dove l’ente Comune, da solo, non ha più la forza e le competenze per governare neppure il proprio territorio, è necessario dare vita a qualcosa di più grande che sia riferimento per una popolazione più ampia ed in grado di offrire servizi e opportunità maggiori. Al contempo, è fondamentale abbandonare i tanti campanili. Il futuro dell’istituzione più vicina ai cittadini è più importante di ogni rivendicazione caratteristica, anzi mettendosi insieme aree vicine non possono che arricchire la propria identità.
L’ho sottolineato nell’incontro di ieri, ho condivido con il sindaco e con la giunta la mia volontà di rendere protagonisti di questa fase di trasformazione istituzionale, di ridefinizione di rapporti e competenze, tutti i livelli di rappresentanza, perché dare forma ad un nuovo modello di relazioni istituzionali nella nostra regione è, a mio avviso, uno dei compiti più importanti che dovremo svolgere in questa legislatura.
A Capalbio si è parlato anche del Piano di Sviluppo Rurale della Regione Toscana, delle opportunità che offre al settore agricolo, e di semplificazione, in particolare del fatto che come gruppo consiliare stiamo lavorando, in accordo con gli assessori regionali, alla realizzazione di un pacchetto di misure che semplifichino la vita di cittadini ed imprese, come ad esempio, la norma votata poco fa sulle piscine che permette ai proprietari, con una semplice comunicazione, di mettere in regola la propria struttura.