Alleggerire i passaggi procedurali per l’avvio delle attività di acquacoltura in mare: questo l’obiettivo della proposta di legge approvata oggi dall’aula del Consiglio regionale.
“Con le modifiche alla legge regionale appena approvate si fa un passo avanti decisivo verso la chiarezza delle competenze: sarà la Regione, adesso, a concedere le autorizzazioni. Si tratta di una risposta importante alle richieste di semplificazione che arrivano dal settore dell’acquacoltura che è, senza dubbio, tra i più rilevanti dell’economia maremmana per numero di aziende e di addetti, con un valore riconosciuto in termini di qualità e quantità dal mercato ittico nazionale. Un comparto con possibilità concrete di espansione che da oggi può contare su un supporto in più: una norma aggiornata alle recenti prescrizioni e alle mutate condizioni del contesto che disciplina l’avvio dell’attività e modifica la composizione della commissione consultiva della pesca e dell’acquacoltura con l’obiettivo di rendere più semplice la procedura di avvio dell’attività e al contempo garantire tutela e protezione ambientale attraverso la regionalizzazione delle autorizzazioni”.
La proposta di legge modifica la disciplina della commissione consultiva regionale della pesca e dell’acquacoltura ampliando il numero di membri con la partecipazione di rappresentanti di ogni associazione. Tra le modifiche introdotte, per velocizzare l’insediamento, si prevede la segnalazione di inizio attività attraverso la scia; le concessioni ai Comuni vengono rilasciate in aree ben definite e per ogni autorizzazione richiesta viene istruita la Conferenza dei servizi a garanzia della qualità ambientale degli insediamenti.