“Come annunciato non appena appresa la notizia dello stop alla pulizia dei fondali del Giglio — spiega Leonardo Marras, capogruppo PD Regione Toscana —, ho presentato un’interrogazione per chiedere alla giunta regionale di seguire la vicenda ed intervenire per evitare un possibile stallo e il conseguente allungamento dei tempi per il completo ripristino ambientale. La risposta, a firma dell’assessore all’Ambiente Fratoni, è prontamente arrivata e conferma la massima attenzione attraverso l’Osservatorio di monitoraggio e il ministero dell’Ambiente”.
L’avanzamento complessivo dei lavori di rimozione dei sedimenti è oggi del 75% – si legge nella risposta dell’assessore Federica Fratoni -. Oltre alla pulizia dell’ultimo settore, “Deep Water”, realizzata alla data di sospensione dei lavori al 55%, resta da ultimare, l’area “Anchor Blocks”, già oggetto d’intervento ma per la quale l’Osservatorio di monitoraggio ha richiesto un ulteriore intervento di pulitura già definito in linea tecnica che dovrebbe essere realizzato contestualmente all’ultima fase di pulizia. Il tempo previsto per la realizzazione di questo specifico intervento è stimato, in assetto che prevede l’utilizzo della Microperi 30, in circa 20/30 giorni. Riguardo la conclusione dell’intervento in area “Deep Water”, è stimato che la pulizia del settore possa essere completata in tempo massimo uguale a 60 giorni. Si evidenzia quindi come per la conclusione di tutti gli interventi di pulizia sia ragionevole prevedere, salvo condizioni meteo avverse e/o accadimenti non prevedibili, 2/3 mesi di lavoro, come tra l’altro stimato dalla stessa Microperi.
Recentemente sia il Ministero dell’Ambiente che l’Osservatorio hanno chiesto spiegazioni a Costa Crociere riguardo l’accaduto che, ha comunicato, si sta adoperando per verificare l’urgente ripresa dei lavori da parte della Microperi o, se non fosse possibile, tramite altro operatore.
“Se i lavori di pulizia non dovessero riprendere a breve – conclude Marras -, all’allungamento dei tempi per la pulizia dei fondali e per l’avvio del restauro ambientale, potrebbero aggiungersi danni economici alla comunità gigliese, già ampiamente provata dalla vicenda Concordia. L’affidamento degli interventi residui ad un nuovo soggetto, infatti, comporterebbe uno stallo lungo mesi e, conseguentemente, la presenza del cantiere anche nella prossima stagione estiva. Un’eventualità da scongiurare per l’ambiente e per il turismo dell’Isola”.