Illustrate dal presidente e da quattro assessori le strategie per una Toscana più connessa e veloce. Migliorare le conoscenze delle donne, degli anziani, dei fragili e dei lavoratori e l’utilizzo dei social da parte dei giovani. I progetti per commercianti, operatori del turismo, imprenditori e artigiani
Le strategie per fare della Toscana e dei suoi cittadini una realtà meglio connessa, più digitalizzata e in grado di padroneggiare gli strumenti informatici, sono state illustrate nel corso dell’incontro “Toscana digitale: istruzioni per l’uso” organizzato dalla Regione e che si è tenuto a Firenze, al Teatro della Compagnia.
Ne hanno parlato il presidente Eugenio Giani, l’assessore regionale alla digitalizzazione, Stefano Ciuoffo, e quelli al lavoro e formazione, al diritto alla salute e all’economia Alessandra Nardini, Simone Bezzini e Leonardo Marras.
“Il nostro obiettivo – ha spiegato il presidente Giani – è quello di sviluppare le competenze digitali e le capacità di utilizzare al meglio la rete da parte di tutti coloro che vivono e lavorano in Toscana. Per farlo i nostri uffici, che ringrazio per l’ottimo lavoro fatto, hanno predisposto le strategie necessarie. Investiremo per questo una parte significativa delle risorse che ci arriveranno dal Piano nazionale di ripresa e resilienza ed in particolare dal dipartimento per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale che fa capo al ministro Colao. Per ciò che ci riguarda vogliamo che nessuno rimanga indietro rispetto alla necessità, che tutti abbiamo, di innovarci e connetterci sempre meglio. Per farlo partiremo da chi ne ha più necessità, cioè dagli anziani e dai soggetti fragili, ma anche dalle donne, che i dati ci dicono essere meno formate degli uomini, senza dimenticare, artigiani, imprese, commercianti e numerose altre categorie”.
Tra le nuove figure che prevede la strategia per una “Toscana digitale”, c’è quella del facilitatore digitale, un nuovo profilo professionale accreditato da corsi che inizieranno a novembre per alcune decine di ore di formazione.
Al termine saranno stati creati esperti in grado di alfabetizzare informaticamente numerosi soggetti. I facilitatori saranno di due tipologie: i professionisti e i volontari. I primi faranno capo agli sportelli aperti al pubblico, i secondi alle associazioni del terzo settore.
Al momento la fotografia dello stato dell’arte descrive una realtà regionale in linea con i dati nazionali, in un quadro che vede però l’Italia nella parte bassa della classifica europea.
Secondo l’Ict, l’indice che riguarda le tecnologie informatiche e della comunicazione, in Toscana il 77,4% delle famiglie dichiara di possedere un accesso a internet, a fronte di un 76,1% a livello nazionale. La scelta delle famiglie toscane di non dotarsi di una connessione internet domestica dipende nel 51,2% dei casi dall’incapacità di utilizzarlo e nel 33,3% dall’idea che internet non sia un mezzo utile o interessante. Solo il 57,8% dei singoli cittadini toscani utilizza un PC e solo il 73,7% dei cittadini toscani con più di sei anni utilizza internet. Tra questi ultimi, l’87,7% dei cittadini toscani sopra i 14 anni ha utilizzato internet per servizi di messaggeria istantanea e il 63% per effettuare chiamate o videochiamate.
L’interazione online con la Pubblica amministrazione, però, si limita a una percentuale del 31,7%, benché sia solo il 38% della popolazione con più di 14 anni a non aver mai utilizzato la rete per l’acquisto di beni e servizi da privati.
Dopo quello destinato ad accrescere quelle dei cittadini, il secondo asse della strategia regionale è rivolto alle competenze per l’economia digitale.
“Manifattura avanzata, turismo e commercio sono materie il cui sviluppo si lega inesorabilmente al digitale” – aggiunge l’assessore regionale all’economia e al turismo, Leonardo Marras – “e necessita delle nostre politiche sia per sostenere gli investimenti in strumenti tecnologici digitali, sia, e forse ancor di più, per sviluppare le competenze di chi deve utilizzare gli strumenti stessi. Gli obiettivi che ribadiamo e per cui continueremo a lavorare, dunque, sono: incentivare il trasferimento di sapere digitale dalle scuole e dal mondo accademico e della ricerca al tessuto produttivo; implementare l’ecosistema turistico digitale con strumenti che consentano di avere a disposizione i dati e sfruttare le potenzialità delle rete; sviluppare un sistema di supporto per le piccole e piccolissime realtà del commercio e dell’artigianato di prossimità”.
Scritto da: Toscana Notizie