“In pochi giorni ben due volte abbiamo letto Vivarelli Colonna sulla vicenda del ricorso alla Corte per una parte, quella dei controlli ambientali, della legge regionale che regola il passaggio di competenze tra Province e Regione: la sentenza, in realtà, si esprime su aspetti marginali, ma che rischiano di creare solo confusione nel lavoro di centinaia di imprese. La legge regionale in questione è frutto dell’accordo sottoscritto tra Province, Regione e sindacati con l’obiettivo di garantire il sereno passaggio di personale e la continuità nella gestione del servizio, alla luce anche delle oggettive difficoltà che le Province si trovano ad affrontare, senza soldi e senza compiti – spiega Leonardo Marras, capogruppo PD Regione Toscana –. Il primo intervento del presidente della Provincia di Grosseto, un suo classico: entusiasmo alle stelle, superlativi come se piovesse, retorica ‘dell’infinito’ in stile Buzz Lightyear; purtroppo, proprio come il giocattolo protagonista di Toy Story, ha volato un secondo e poi ha sbattuto fragorosamente a terra: quando, infatti, si è reso conto del pasticcio in cui si è infilato, e in cui ha costretto ad infilarsi tutte le Province, ha provato a correre ai ripari invocando il commissario”.
“Caro sindaco – prosegue Marras –, prenditi tutte le responsabilità e aspetta. Rispondi a tutti quegli imprenditori che, nei prossimi mesi, non sapranno a chi rivolgersi, dì loro che è tutto merito tuo perché hai vinto sul campo una battaglia epica. Nel frattempo, tra un selfie e una rivendicazione, ricordati che il ruolo che ricopri in Provincia sottende prima alla risoluzione dei problemi, anche e soprattutto a quelli causati dalla irresponsabilità delle tue azioni! Se la Corte ha detto che la Regione deve fare altro, allora utilizzerà meglio le proprie risorse per migliorare i servizi negli ambiti di competenza. Su controlli ambientali e su quelle poche pratiche interessate dalla sentenza devi attrezzarti, senza bisogno di chiedere l’aiuto da casa come in un quiz televisivo”!
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COSA PREVEDE LA SENTENZA: alle Province torneranno le competenze per eseguire controlli, fare multe, riscuoterle e gestire i contenziosi ad esse legati. Le autorizzazioni restano in capo alla Regione.
In particolare, la riforma Delrio prevedeva che le Province avrebbero mantenuto un nucleo ridotto di funzioni, definite “fondamentali”, mentre lo Stato e le Regioni, secondo le rispettive competenze, avrebbero attribuito le funzioni provinciali diverse.
Nel provvedere a quanto di propria competenza, la Regione Toscana aveva fra l’altro allocato a sé tutte le funzioni già spettanti alle Province in materia di gestione dei rifiuti.
La Provincia di Grosseto tramite ricorso al TAR Toscana (che ha poi rimesso la questione alla Corte Costituzionale) ha sostenuto che tale allocazione presentava profili di incostituzionalità per la parte in cui attribuiva alla Regione Toscana le competenze in materia di gestione dei rifiuti.
La Corte Costituzionale ha ritenuto la questione fondata sostenendo che la disciplina dei rifiuti attiene alla materia “tutela dell’ambiente e dell’ecosistema”, che la Costituzione riserva alla competenza legislativa esclusiva dello Stato.
In particolare la Corte sostiene che la violazione sarebbe riferibile a quanto disposto dalla legge Delrio che individua tra le «Funzioni fondamentali» da mantenere in capo alle amministrazioni provinciali la «tutela e valorizzazione dell’ambiente» per come declinata dal Codice dell’ambiente che costituisce norma di riferimento in materia e che attribuisce esplicitamente alle province «il controllo periodico su tutte le attività di gestione, di intermediazione e di commercio dei rifiuti».
La Corte sulla base di ciò ha quindi dichiarato illegittime costituzionalmente le disposizioni regionali che allocano presso la Regione Toscana le funzioni amministrative già attribuite alle Province sulla base di quanto disposto dal citato Codice dell’ambiente.
Ciò significa che le funzioni amministrative che torneranno ad essere esercitate dalle Province sono:
◦ controllo periodico su tutte le attività di gestione, di intermediazione e di commercio dei rifiuti e accertamento delle relative violazioni;
◦ verifica e controllo dei requisiti previsti per l’applicazione delle procedure semplificate previste dal Codice dell’ambiente.