Il punto, che è poi anche la vera sfida, lo sintetizza la sottosegretaria allo sviluppo economico Anna Ascani. “La ricerca di base ce la invidiano nel mondo – dice – , ma dobbiamo recuperare il ritardo nel far diventare quella ricerca un brevetto da subito spendibile nel mondo produttivo”. Vanno uniti i punti. Si devono creare percorsi su misura per ogni piccola e media impresa, la stragrande maggioranza delle aziende toscane ma anche italiane. Ed allora ecco la parola che serve, suggerita dall’assessore all’economia della Toscana Leonardo Marras: “integrazione”. La ripete più volte, intervenendo all’evento a Prato del 6 luglio sul 5 e l’innovazione negli spazi del Centro regionale 5 G e tecnologie innovative e del progetto PR.I.SM.A. (PRato Industrial SMart Accelerator).
“Dobbiamo sforzarci – sottolinea – nel definire un ecosistema regionale che faccia incontrare il mondo della ricerca universitaria, che anche grazie ai fondi Pnrr sta ulteriormente crescendo, con le imprese, piccole e micro per lo più, che devono imparare come assorbire questa attività di ricerca”.
“Il centro di competenza 5G che ha sede a Prato, realizzato dalla Regione in collaborazione con la Fondazione Bordoni – spiega -, nasce come polo orizzontale: dovrà sempre più innalzare il proprio livello attraverso un processo di integrazione tra i vari punti sparsi sul territorio regionale. Ma è anche un centro integrato con la casa delle tecnologie emergenti del Comune, finanziato dal Ministero e con cui coabita”.
“L’integrazione è essenziale per aggregarsi, concetto al centro delle legge di revisione sul sostegno alla imprese che abbiamo predisposto – conclude Marras – Ma è essenziale anche una pubblica amministrazione capace di rinnovarsi e che sappia fertilizzare il sistema economico”.
Il centro regionale di Prato ha già nel frattempo avviato la sua attività con i primi quattordici progetti di ricerca approvati. “E sempre di più – afferma Marras – sarà il luogo dell’incontro della ricerca con l’impresa”. Si tratta di quattordici assegni di ricerca da 28 mila euro per altrettanti laureati che dovranno collaborare con un ugual numero di imprese . Lavoreranno sul 5G, ma anche sui sistemi di intelligenza artificiale e sull’applicazione della blockchain.
Scritto da: Toscana Notizie