di Leonardo Marras
“Penso che uscire dal capitale SEAM sia una sciocchezza. La società è in equilibrio ormai da molti anni a differenza di molte altre società del genere in Italia ed è prossima alla firma della concessione ventennale. Spero che la Provincia di Grosseto e la Camera di Commercio ci ripensino e si apra un dibattito su questo. Le due istituzioni rappresentative di tutta la Maremma è necessario trovino un’intesa. Dire che riteniamo strategica la partecipazione e poi vendere le quote solo perché c’è chi le compera è un po’ come svendere il territorio. Non è importante avere il controllo pubblico, ma di fronte ad un investitore straniero abbiamo il dovere di rimanere nella società: 1. Per garantire nel tempo ruolo e funzioni dell’aeroporto nei confronti della città e l’aereonautica militare italiana. Non si può rischiare che lo scalo civile diventi l’aeroporto privato di un ricco signore russo. 2. Il mantenimento di un impegno pubblico garantisce anche l’investitore straniero nelle sue relazioni con il nostro paese. 3. Permette all’aeroporto di vivere nel presente da scalo per l’aviazione generale – voli charter, privati e aereo taxi con oltre 1400 movimenti all’anno già oggi ed un piano di sviluppo per servizi ad alta intensità di accoglienza che prevedono investimenti per 8,5 milioni di € – ma anche garantire nel futuro una relazione con i due poli aeroportuali italiani di riferimenti, da una parte Fiumicino e dall’altra Pisa-Firenze per esigenze di spazio di un traffico aereo in costante aumento.” #iolapensocosì