L’aula del Consiglio regionale ha discusso questa mattina una mozione presentata dal Movimento 5 stelle in merito al Piano di conservazione e gestione del lupo in Italia, respinta con il voto contrario del Partito Democratico. Nel dibattito sono intervenuti anche il capogruppo PD Leonardo Marras e l’assessore all’Agricoltura Marco Remaschi.
“Gestire la popolazione selvatica in una doppia direzione – spiega Leonardo Marras, capogruppo PD Regione Toscana -, da una parte la tutela della specie lupo appenninico, dall’altra tutela dell’attività umana e del lavoro. Questo è il principio che ha guidato l’azione della Regione Toscana negli ultimi anni e che ha portato, con un percorso lento ma accurato e scientifico, all’elaborazione di un accordo generale, sottoscritto dal mondo professionale agricolo, dal mondo scientifico e dal mondo ambientalista per l’attuazione di una serie di misure importanti come l’incentivo gli allevatori per la prevenzione, il rimborso dei danni da predazione -purtroppo sottoposto al regime di deminimis- e il contrasto al randagismo operativo nelle province di Siena e Grosseto, oltre ad un piano specializzato delle catture. In questi anni sono state fatte ricerche coinvolgendo enti pubblici, centri scientifici e associazioni, non chiacchiere, e questo ci consente di avere dati precisi sulla consistenza del lupo nei nostri territori; togliamoci dunque di dosso il pregiudizio e, se vogliamo veramente affrontare il problema, supportiamo la Regione ed il Ministero dell’Ambiente nella strada intrapresa, coraggiosa sì, ma a mio avviso l’unica che possa garantire il giusto equilibrio tra la conservazione della specie, che oggi non è più a rischio estinzione, e la tutela degli allevatori che pagano ogni giorno, a caro prezzo, la presenza spropositata del lupo”.
“Sul tema del lupo è facile fare demagogia e strumentalizzazioni – commenta l’assessore Marco Remaschi – ma la realtà è che il piano lupo , così come presentato dal ministero è un buon piano, equilibrato, certamente complesso come complessa è tutta la vicenda che mal si presta a facili semplificazioni. Non siamo certamente interessati, come qualcuno subdolamente afferma, a riaprire la caccia incontrollata al lupo, ma il nostro primo interesse è quello di essere al fianco degli allevatori, che giustamente chiedono di attuare ogni strumento possibile per poterne garantire l’attività”.