“È prima di tutto una vittoria del territorio – commentano così Leonardo Marras, capogruppo PD Regione Toscana e Romina Sani, sindaco di Cinigiano, il decreto regionale approvato pochi giorni fa che con queste parole pone fine al percorso di autorizzazione del progetto di ricerche geotermiche Monte Labbro avviato nel 2011: “Ritenuto in esito all’istruttoria effettuata e sulla base delle indicazioni contenute nelle note della Presidenza del Consiglio dei Ministri sopra richiamate, di non poter accogliere l’istanza di modifica al programma dei lavori presentata in data 16/01/2015 dalla Soc. Geoenergy Srl (oggi Renewem S.r.l.); DECRETA 1. di prendere atto che non sussistono, per le motivazioni esposte in narrativa, le condizioni per la prosecuzione del procedimento e, pertanto, di procedere col diniego all’autorizzazione della modifica del programma dei lavori del Permesso di ricerca di risorse geotermiche “Monte Labbro”, ricadente nei Comuni di Arcidosso, Castel del Piano e Cinigiano, richiesto dalla Soc. Renewem S.r.l. (ex Geoenergy Srl), consistente nella perforazione del pozzo esplorativo “Monte Labbro 1” nel Comune di Cinigiano”.
“Dopo la notizia positiva della scorsa estate, quando la Presidenza del Consiglio dei Ministri si è espressa negativamente in merito al progetto accogliendo, di fatto, posizioni e motivazioni del Comune e del territorio, era tornata la preoccupazione – spiega Romina Sani –. La richiesta di variazione del progetto da parte della società, aveva riportato tutti in grande stato d’allerta; sapevamo che il parere del Governo aveva ed ha un peso forte, ma per arrivare al risultato tanto atteso c’era ancora strada da fare: a dicembre c’è stata un’ulteriore conferenza dei servizi in cui, ancora una volta, ho portato con chiarezza la voce del territorio che ha sempre detto no alla realizzazione del pozzo esplorativo e no alla centrale nel bel mezzo delle nostre campagne, vissute e coltivate. Oggi sono felice, si chiude una pagina lunga, complessa e difficile, ringrazio il consigliere Marras per esser stato con noi ed averci supportato in ogni fase”.
“In una delle prime conferenze stampa sulla geotermia da consigliere regionale, avevo detto chiaramente che questo progetto, Monte Labbro, e il progetto pilota Montenero non dovevano andare avanti e allora mi impegnai ad arricchire la legislazione regionale con l’obiettivo di regolamentare la materia geotermica e tutelare l’ambiente e il lavoro – aggiunge Leonardo Marras –. Oggi posso dire che dal punto di vista normativo abbiamo fatto grandi passi avanti: abbiamo scritto le linee guida e i Comuni hanno individuato le aree non idonee; abbiamo messo vincoli chiari per i concessionari sia in fase di richiesta del permesso, sia in fase di attività degli impianti, anche esistenti. Se è arrivato il diniego al progetto Monte Labbro credo sia, in parte, anche grazie agli strumenti che abbiamo introdotto: hanno rafforzato le posizioni delle amministrazioni comunali, dell’Unione dei Comuni e della Soprintendenza, facendole poggiare sulla solida base delle aree non idonee (il cui iter per la definitiva approvazione è in fase conclusiva) individuate seguendo i principi del rispetto del paesaggio e dell’economia locale che su esso si fonda. Questo decreto è una buona notizia”.