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PR Fesr 2021-2027, oltre 500 milioni per dare sostegno alle imprese toscane

31 Maggio 2023 23 Giugno 2023 admin410 views

Cinque azioni che puntano su ricerca, innovazione, digitalizzazione e competitività. La presentazione questa mattina a Firenze nel corso di “Toscana Europa”, evento dedicato alle risorse destinate alle imprese nell’ambito del nuovo settennato 21-27 del Fondo europeo di Sviluppo regionale

Accompagnare gli investimenti per la transizione ecologica e digitale del sistema produttivo toscano, puntando su ricerca, innovazione, digitalizzazione e competitività. Sono questi i cardini delle nuove misure cofinanziate dalla Regione ed inserite nel nuovo settennato 2021-2027 del Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) per dare sostegno alle imprese toscane. A disposizione della Toscana ci sono oltre 500 milioni di euro, quasi 100 in più rispetto alla programmazione precedente che ha consentito di attivare quasi 1,2 miliardi di investimenti. Secondo stime, col nuovo PR Fesr si arriverebbe ad attivarne oltre 2,7.

Vediamo come sono ripartiti i 517 milioni di euro che saranno messi a disposizione delle imprese.

Nell’ambito dell’obiettivo che punta a sviluppare e rafforzare le capacità di ricerca e di innovazione e l’introduzione di tecnologie avanzate sono previste tre azioni:
    • Sostegno per l’acquisto di servizi innovativi per la transizione digitale delle imprese. I 73 milioni di euro previsti permetteranno a micro, piccole e medie imprese di fare investimenti in innovazione (di processo, di prodotto e organizzativa) attraverso l’acquisto di servizi qualificati, e di carattere strategico o sperimentale su specifici ambiti tecnologici, filiere produttive, aree territoriali e per obiettivi di sostenibilità (economica, sociale e ambientale). 
    • Sostegno agli investimenti in ricerca, sviluppo e innovazione. E’ l’azione che assorbe quasi la metà del totale delle risorse a disposizione (240 milioni), con l’obiettivo di rafforzare gli investimenti in ricerca e sviluppo delle imprese attraverso l’introduzione di tecnologie avanzate anche per favorire la transizione ecologica e sostenendo la cooperazione tra MPMI e grandi imprese e tra imprese e organismi di ricerca, anche in forma aggregata.
    • Sostegno per la creazione ed il consolidamento di start-up innovative. Per questa azione ci sono a disposizione 22,8 milioni che serviranno per dare una mano a realtà caratterizzate da alto rischio operativo, scarsità di beni da costituire in garanzia, assenza di storia aziendale e bassa qualità dei dati contabili. Il supporto a queste categorie di imprese sarà concentrato nella fase di costituzione e di primo sviluppo nel mercato per consentire loro di avere un accesso più agevole a canali di finanziamento.

Per quanto riguarda invece l’obiettivo teso a rafforzare la crescita e la competitività delle PMI ci sono due azioni:
    • Sostegno all’internazionalizzazione del sistema produttivo. I 50 milioni resi disponibili potranno essere destinati a MPMI operanti nei settori manifatturiero, turismo e commercio per l’acquisto di servizi di internazionalizzazione: supporto specialistico all’internazionalizzazione; partecipazione a fiere e saloni internazionali; consulenza e promozione attraverso l’utilizzo di uffici o sale espositive all’estero; promozione; supporto all’innovazione commerciale per la fattibilità di presidio su nuovi mercati.
    • Sostegno agli investimenti produttivi. Ci sono altri 132 milioni per varie iniziative tutte destinate a supportare le MPMI nelle fasi di nascita e crescita. Gli incentivi saranno rivolti a favorire investimenti produttivi (materiali e immateriali), in capitale circolante, in creazione di impresa (con attenzione particolare alle micro e piccole imprese femminili e giovanili) e al rafforzamento patrimoniale. Lo scopo è aiutarle a superare i fattori di debolezza strutturale, facilitarne l’accesso al credito o a forme di finanziamento alternative, favorire il consolidamento del sistema produttivo, incentivare processi di transizione tecnologica e digitale, l’adattamento delle produzioni alle caratteristiche dell’economia digitale e la transizione verso un’economia circolare. 

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