L’accordo riguarda Poggibonsi, Barberino Tavarnelle e San Gimignano: alghe per pulire l’aria, batterie verdi innovative, cogeneratori elettrici e termici
La ricerca applicata può sicuramente essere il volano dello sviluppo economico dei prossimi anni: meglio ancora se ha a che fare con economia verde e sostenibile. “E in un contesto che va ridefinire l’ecosistema del trasferimento tecnologico e dove crescono le possibilità di ottenere incentivi pubblici dallo Stato legati per la transizione ecologica – sottolinea l’assessore all’economia della Toscana, Leonardo Marras – cambia anche la funzione della Regione, che sempre più dovrà essere di accompagnamento nei confronti delle imprese, aiutando chi fa ricerca applicata a trovare eventuali partner industriali che la traducono in occasioni di sviluppo e di attrattività”.
Un’anticipazione di questo nuovo modello arriva dalla società Natur Essence. che da pochi anni si è trasferita in Toscana a Poggibonsi (con sedi anche a Barberino Tavarnelle e San Gimignano) e dell’intesa che l’azienda ha firmato con la Regione e con i Comuni dove opera per sviluppare sul territorio, a partire da alcune idee, una filiera e un indotto produttivo: perché è evidente che sulla ricerca applicata, oltre che investire, occorre poi fare squadra, affinché l’innovazione sia trasferita alle aziende di tutto il territorio.
I progetti e le applicazioni da cui partire già non mancano. Come le batterie ad alluminio e cellulosa ottenuta da carta riciclata, ad esempio: più potenti, più leggere, capaci di ricaricarsi anche più velocemente, utilizzabili pure come accumulo in impianti ad energie rinnovabili e più facilmente riciclabili a fine vita rispetto a quelle oggi più diffuse e all’avanguardia al litio, che è un minerale peraltro non disponibile in grandissime quantità. Batterie producibili peraltro a filiera corta.
Oppure le coltivazioni di microalghe che catturano l’anidride carbonica dispersa nell’aria e producono ossigeno: fino ad oggi infatti l’alga spirulina era nota all’industria alimentare e farmaceutica, usata anche come base per bioplastiche, ma adesso diventa strumento di riqualificazione urbana e di transizione ecologica. Nel senese tre vecchi stabilimenti industriali si sono riconvertiti e in cento chilometri di tubi di plexiglass dove scorre acqua osmotizzata e ozonizzata si coltivano le alghe che mangiano l’anidride carbonica. Ma si sperimentano pure led che riproducono lo spettro solare dall’alba al tramonto, cogeneratori elettrici e caldaie innovative, ecosostenibili naturalmente, che utilizzano idrogeno verde estratto dall’acqua assieme ai combustibili fossili oppure impianti di sanificazione dell’aria ‘ozone free’, con un ‘naso elettronico0 che monitora e ottimizza il funzionamento.
Con l’intesa siglata, che prevede una collaborazione fino al 2024, Regione e Comuni si impegnano a favorire lo sviluppo e la collaborazione industriale con le aziende presenti sul territorio, in modo da creare un filiera e un indotto produttivo locale, e ad aiutare l’azienda nei contatti con centri di trasferimento tecnologico e organismi di ricerca, oltre ad essere disponibili con strumenti di sostegno alle imprese, azioni di raccordo per operazioni di finanziamento e coinvolgere l’azienda nella promozione e valorizzazione del sistema produttivo regionale.
Natur Essence si dice disponibile a proseguire le attività di ricerca e di sviluppo sul territorio della Valdelsa, pronta a avviare un percorso che porti a creare una rete locale, anche attraverso spin off e società partecipate, oltre a cooperare con le imprese del territorio.
“Il ruolo della Regione in futuro dovrà essere sempre più quello di un ente capace di organizzare e tenere insieme filiere legate all’innovazione tecnologica – spiega l’assessore Marras – Non siamo all’anno zero: l’Italia è una paese manifatturiero che, nonostante le contraddizioni che pure ci sono, già oggi conta punte avanzate sul fronte del riciclo e dell’economia circolare. In Toscana è lo stesso: ci sono interi settori tecnologici, penso al cartario ad esempio, che si fondono sul recupero. Quel che ora serve per la transizione ecologica è un’ulteriore spinta ed accelerazione, che metta insieme centri di ricerca e produzione”.
“Questo protocollo, frutto del lavoro di coordinamento della Regione, racconta un territorio che continua ad essere attrattivo per le imprese e che prova a tradurre la ricerca in applicazioni concrete, che creano a loro volte altre aziende e lavoro” commenta il sindaco di Poggibonsi, David Busagli. “Come pubblico – aggiunge il sindaco di San Gimignano, Andrea Marrucci – il nostro primo compito è quello di creare un contesto favorevole che attragga questi investimenti ma che poi crei anche sviluppo locale, con l’ambizione di fare del territorio il polo nord del distretto senese delle scienze”. “La sfida – conclude il primo cittadino di Barberino Tavarnelle, David Baroncelli – si gioca tutta sull’innovazione e sulla capacità di cogliere e intercettare le domande di cambiamento che arrivano dall’economia. Su questo si costruirà il futuro della Valdelsa e non solo di questo territorio”.
“La Toscana, da sempre attenta e sensibile alla salvaguardia dell’ambiente – conclude per Natur Essence Alberto Cervelli – costituisce il luogo ideale per un’esperienza di transizione ecologica. Il nostro lavoro è, principalmente, ideare, produrre e commercializzare soluzioni altamente innovative per industria e agricoltura nel settore della green economy e il ruolo di mediazione istituzionale della Regione, che ringraziamo, è essenziale nel far incontrare la domanda di rinnovamento che esiste nel campo manifatturiero e anche in quello agricolo con i nuovi processi ingegneristici che società come le nostre possono fornire”. “Un’azienda la nostra – conclude – che ha in Toscana i propri laboratori, che è cresciuta in un rapporto stretto con il territorio e che continuerà ad utilizzare imprese e officine del posto”.
Scritto da: Toscana Notizie