“È senz’altro una questione di primaria importanza per i cittadini dell’Amiata e per le imprese della filiera del legno, soprattutto adesso che siamo alle porte della nuova stagione dei tagli boschivi che si aprirà il 15 settembre. Ho raccolto diverse istanze di imprese, piccole e grandi, che si occupano del taglio del bosco e il grido d’aiuto è unanime: il recente parere del Consiglio di Stato impone procedimenti lunghi e costosi paragonando, di fatto, a livello di permessi necessari, il taglio, anche di piccole porzioni di bosco, alla costruzione di un edificio. Inoltre, rende potenzialmente fuori legge i tagli fatti fino ad oggi. Va considerato che le operazioni selvicolturali che vengono svolte sul Monte Amiata, autorizzate ai sensi della vigente normativa regionale in materia di foreste, hanno il principale scopo di salvaguardare e mantenere il bosco stesso e per le stesse è quindi opportuno escludere, a livello normativo, la necessità di pratiche di autorizzazione paesaggistica. È chiaro che serve un intervento legislativo per eliminare l’obbligo di questa ennesima autorizzazione per le attività di silvicoltura e chiedo al Governo che sia fatto in tempi brevi, possibilmente già in sede di conversione in legge del Decreto Semplificazioni. Nel frattempo quello che possiamo fare come Regione, avendo competenza amministrativa sul vincolo paesaggistico, è lavorare in accordo con le Sovrintendenze per semplificare il più possibile i procedimenti: ad esempio, concordare procedure differenziate per domande che hanno dimensioni diverse e comunque molto più semplificate rispetto alle procedure di autorizzazione paesaggistica per l’attività edilizia”.
Nei giorni scorsi il Consiglio di Stato, esprimendo un parere a proposito di un intervento di manutenzione nella pineta del Tombolo, ha dichiarato che per poter procedere all’attività in boschi sottoposti a tutela paesaggistica è necessario ottenere l’autorizzazione anche da parte della Sovrintendenza. Una pratica onerosa e con tempi che vanno oltre i 60 giorni che riguarda anche tutte le attività di silvicoltura, che sono state svolte fino ad oggi in modo ordinario e corretto nelle zone boscate del Monte Amiata.