“Non mi sorprende la posizione di Vivarelli Colonna nella sua doppia veste di sindaco di Grosseto e presidente della Provincia: ancora una volta tenta di buttarla in propaganda tirando in ballo la Regione in una vicenda che riguarda tutt’altro e cioè l’indifferenza, per nulla velata, della sua maggioranza rispetto al presente e al futuro dell’Istituto storico della resistenza e dell’età contemporanea di Grosseto. Il dibattito sulla sede dell’Isgrec è aperto da tempo, nelle ultime settimane è balzato anche agli onori della cronaca nazionale per le adesioni alla raccolta firme di numerose personalità della cultura democratica italiana. Ma nulla ha distolto la maggioranza di Comune e Provincia dalla loro noncuranza per la faccenda, al punto che viene da pensare che l’ostacolo pregiudiziale sia la natura stessa dell’Istituto che custodisce la memoria della Resistenza e porta avanti la ricerca sulla storia italiana nel periodo del regime fascista.
Oggi, il sindaco e presidente, ha dichiarato che la soluzione per ‘salvare’ l’Isgrec è che la Regione paghi i necessari lavori di manutenzione. Questa posizione così superficiale non delude soltanto chiunque la legga ma è da bollare come ridicola. A parte il fatto che tutti sanno che, in un qualsiasi rapporto tra proprietario e conduttore, i lavori strutturali spettano al primo e, in questo caso, il proprietario è la Provincia, l’ente regionale non ha alcuna competenza sull’immobile.
Se poi, invece, l’intenzione era quella di ingaggiare una sorta di gara a chi sostiene maggiormente l’Istituto, mi limito a ribadire che per conto della Regione Toscana l’Isgrec si occupa interamente del progetto sul confine orientale, dalla parte didattica fino all’organizzazione del viaggio, che coinvolge insegnanti e studenti nell’ambito del Giorno del ricordo; inoltre, grazie alla legge 38, la Regione contribuisce al sostegno economico delle numerose attività dell’istituzione, nonché del supporto alla realizzazione del centro di documentazione di Maiano Lavacchio che, sebbene sia situato nel Comune di Magliano in Toscana, riguarda una ferita indelebile per la comunità grossetana e non vede un minimo coinvolgimento del Comune capoluogo.
Aggiungo che l’Istituto, come sicuramente il sindaco saprà, svolge attività didattica diretta alle scuole superiori e l’archivio, che è a disposizione di tutti, è rivolto in particolare alle scuole, ad insegnanti e studenti del superiore, ovvero quel livello del percorso d’istruzione che è di competenza provinciale. Se sommiamo questo elemento al fatto che l’immobile in cui ha sede oggi Isgrec è di proprietà della Provincia, non vedo quali siano gli ostacoli all’investire risorse nella sistemazione.
Ripeto, evidentemente a questo punto è chiara la volontà della maggioranza che sostiene il sindaco di evitare che un’associazione che è impegnata nella memoria della resistenza e contro in fascismo, non abbia spazio in città.
Allora, se vogliamo tornare ad essere un minimo seri e valutare l’attenzione che lo sfratto all’Isgrec ha generato, se si condivide il danno che avrebbe il tessuto culturale della città e la sua doverosa memoria, invece di stare in silenzio per settimane e rispondere sguaiatamente di fronte ad un legittimo quesito di altri sindaci del territorio preoccupati per tutto questo, sarebbe stata molto più utile una proposta di incontro e di collaborazione istituzionale. Mi pare evidente, dunque, che è la questione è solo e soltanto di volontà politica e Vivarelli Colonna, sia da sindaco che da presidente della Provincia, dica se vuole davvero trovare una soluzione oppure no”.