La vera notizia raccapricciante sono le dichiarazioni degli esponenti leghisti. Oltre il limite della civiltà e francamente inaccettabili da chi rappresenta la Maremma in Parlamento. Siamo oltre la strumentalizzazione e oltre l’allarmismo: questo è razzismo puro. La scuola è il luogo della formazione, dell’educazione, della crescita; lo spazio in cui si impara prima di tutto a stare insieme, a condividere, a affrontare il mondo. Personalmente trovo che sia bello e importante che ragazzi di Grosseto, o in generale della nostra provincia, abbiano la possibilità di confrontarsi quotidianamente e direttamente con coetanei di altre parti del mondo con un vissuto spesso tragico sì, ma non per questo da condannare o da isolare, quanto piuttosto da considerare come valore, come arricchimento della propria cultura e della propria visione della vita. È a scuola che si può, e si deve, fare integrazione. Di fronte ad un compito in classe, ad un’interrogazione, alla storia da studiare siamo tutti uguali: è dai banchi che deve partire lo spirito di fratellanza che può tenere unita una comunità.
Fare affermazioni come quelle che leggiamo oggi è molto molto pericoloso. Mi chiedo, a che pro si cerca così deliberatamente di diffondere paura e odio? Eppure questa pare essere l’attività principale del partito del ministro degli Interni che detta la sua imbarazzante linea con l’obiettivo di dividere e creare mostri. Questa loro necessità continua di mostrare i muscoli e recitare la parte del ‘partito dei duri’ gli sta sfuggendo di mano: prima la campagna di tesseramento con lo spray urticante, adesso l’accusa preventiva degna di un romanzo della Lee. Il tutto mentre i rappresentanti leghisti in giunta comunale si professano impegnati in progetti contro il degrado e a favore della socialità e di un rinnovato spirito di comunità che dovrebbe animare la città. A Grosseto la Lega è fatta da leghisti finti, è un partito in franchising, e così per dimostrare l’autenticità ai valori leghisti si è più razzisti dei razzisti.
Mi auguro di leggere commenti di distanza e condanna dall’uscita di Ulmi e Lolini anche e soprattutto da parte di chi rappresenta Grosseto e la Maremma nelle istituzioni. La nostra città, il nostro territorio, meritano molto di più.