“Alla luce delle conclusioni riportate nella relazione della Commissione d’inchiesta parlamentare ho chiesto alla Regione di fare chiarezza sulla composizione dei gessi rossi e sulla base dei dati già in possesso verificare e quantificare la presenza di eventuali materiali dannosi per la salute e per l’ambiente. Ringrazio l’assessore Fratoni per la celere e puntuale risposta”, commenta Leonardo Marras, capogruppo PD Regione Toscana.
I gessi derivanti dal ciclo di produzione del biossido di titanio della Venator Italy Srl di Scarlino – si legge nella nota dell’assessore Fratoni – sono qualificati come rifiuti non pericolosi e come tali vengono ormai da parecchi anni riutilizzati nelle operazioni di recupero ambientale della ex cava di quarzite di Poggio Speranzona, in Loc. Montioni, nel Comune di Follonica. Allo scopo di monitorare gli effetti ambientali relativi al recupero morfologico suddetto, nel giugno 2006, ARPAT e la Società Tioxide stipularono una convenzione, sulla base dell’accordo di programma volontario, per l’impiego in operazioni di recupero dei “rifiuti prodotti da reazioni a base di calcio nella produzione del biossido di titanio”, provenienti dal ciclo di produzione del biossido di titanio dello stabilimento di Scarlino della Società Tioxide Europe s.r.l. I risultati delle attività di monitoraggio svolte da ARPAT sono stati oggetto, negli anni, di relazioni sistematicamente trasmesse agli Enti competenti e agli altri soggetti interessati (Provincia di Grosseto, Regione Toscana, Comuni di Follonica e Scarlino, Tioxide Europe). Giunta a scadenza dell’accordo di programma volontario del 2004; è stato stipulato a marzo 2015 il nuovo “Accordo volontario per il riutilizzo dei gessi provenienti dal ciclo di produzione del biossido di titanio dell’impianto della Società Tioxide Europa di Scarlino”, tra Regione Toscana, Provincia di Grosseto, Comuni di Follonica, Scarlino, Gavorrano, la Soc. Tioxide Europa e le organizzazioni sindacali di categoria. Il nuovo accordo di programma prevede la messa in atto di un adeguato piano di monitoraggio effettuato dal gestore e verificato da ARPAT con due monitoraggi all’anno, attività questa non obbligatoria ma che è stata regolarmente svolta presso i punti di controllo stabiliti del sito di Poggio Speranzona (10 maggio e 5 dicembre 2017). Inoltre a novembre 2017 è stato anche effettuato il controllo analitico dei gessi rossi destinati a essere impiegati nel recupero ambientale della ex cava.
Dalle analisi del gesso rosso svolte presso i laboratori ARPAT è risultato il rispetto dei limiti indicati nell’autorizzazione regionale n°2835 del 14/03/2017. Il gesso rosso campionato presso la Venator Italy Srl di Scarlino è risultato quindi conforme ai requisiti qualitativi richiesti dalla Determina Dirigenziale n. 2853 del 14/03/2017 per l’idoneità all’impiego nel recupero ambientale della ex cava di quarzite.
“Se dal 2006 ad oggi, considerando anche l’rafforzamento delle procedure di controllo nel 2015, si riscontra la piena conformità dei requisiti non si tratta di opinione politica, ma di realtà oggettiva – continua Marras –. Invito tutti i non tecnici ad evitare giudizi e pareri sulla chimica, limitiamoci hai fatti: i dati ci consegnano un quadro aggiornato, chiaro e costantemente monitorato; ripartiamo da qui e abbandoniamo gli allarmismi elettorali che hanno il solo scopo di generare preoccupazione tra le persone. Proponiamo, piuttosto, un nuovo accordo volontario tra gli enti pubblici, la Venator e le forze sociali perché tutti si assumano la responsabilità della gestione dei gessi rossi”.
In merito all’utilizzo dei gessi rossi in campo agronomico – prosegue la nota –, occorre ricordare che in materia di fertilizzanti l’organo tecnico dello Stato preposto allo svolgimento dei controlli sulle disposizioni del D.Lgs 75/2010 è l’Ispettorato Centrale Repressioni Frodi e Controllo Qualità (ICQ-RF) del Ministero delle Risorse Agricole e Forestali e che ARPAT non ha competenze specifiche in questo campo.
In relazione alla marmettola, il suo conferimento nell’impianto di neutralizzazione delle soluzioni acide è autorizzato con il provvedimento VIA-AIA n. 755 del 12/03/2013 rilasciato dalla Provincia di Grosseto e aggiornato dalla Regione Toscana con Decreto Dirigenziale n. 760 del 25/01/2018 alla Huntsman P&A Italy s.r.l. I quantitativi di marmettola consumati all’impianto variano tra il 2007 ed il 2015 da un minimo di 129.000 a 172.000 tonnellate/anno, mentre nel 2016 (fino a ottobre) sono state utilizzate 120.000 tonnellate.