Solo pochi giorni fa, il due aprile, si è celebrata la giornata mondiale dedicata alla sensibilizzazione sui disturbi dello spettro autistico, che era stata oggetto anche di un incontro pubblico promosso dal gruppo mamme del Centro per l’autismo e dall’associazione genitori di bambini portatori di handicap alla Fondazione il Sole di Grosseto.
Ho raccolto le sollecitazioni emerse dall’incontro pubblico, per portare all’attenzione della giunta regionale la situazione del Centro per l’autismo di Grosseto e chiedere quali azioni saranno messe in campo per migliorarne e potenziarne i servizi.
L’autismo è molto diffuso nella nostra società, è cresciuto dieci volte negli ultimi quaranta anni e il servizio sanitario non può non fare il possibile per garantire l’assistenza necessaria. Il Centro per l’autismo è sicuramente un punto di riferimento importante per molte famiglie in provincia di Grosseto, oggi vi accedono circa trenta bambini dai 6 ai 17 anni, ma purtroppo non è sufficiente, ci sono 27 tra bambini e ragazzi in lista d’attesa.
Sono indispensabili alcune azioni per rafforzare la questa realtà e rispondere al meglio ai bisogni dell’utenza. Serve accelerare i tempi per il trasferimento nella nuova sede, già individuata nei locali del distretto di Gorarella e ripensare il progetto del Centro inquadrandolo in modo organico cosicché non sia più legato ad iniziative temporanee, ma sia garantita certezza di finanziamento nel tempo. È necessario anche aumentare il numero dei professionisti che operano nella struttura, valutando eventualmente la possibilità di attivare convenzioni con associazioni altre, nell’ottica di un incremento dei servizi e degli interventi offerti; in particolare, penso: alla possibilità di realizzare percorsi di assistenza dedicati a pazienti maggiori di 17 anni e all’implementazione degli strumenti informativi destinati alle famiglie degli utenti.