Combattiamo, ogni giorno, l’inurbamento, causato dallo svuotamento dei servizi periferici, l’abbandono di piccoli paesi, di zone rurali bellissime che non riescono più ad offrire condizioni socio economiche allettanti; contemporaneamente, plaudiamo il coraggio di giovani che in queste aree decidono di scommettere, spesso creando impresa. come possiamo accettare la scelta di Poste? Un piano che loro chiamano di razionalizzazione, ma che di razionale ha soltanto i benefici economici per la società. Gli uffici postali nei piccoli comuni e nelle frazioni sono presidi fondamentali, spazi a servizio dei cittadini che rendono una collettività viva. Chiuderli è indebolire una comunità, costringere chi ci vive ad allontanarsi per necessità essenziali.
Oggi, viviamo la crisi dell’intero sistema dei servizi pubblici: costi di gestione alti e risorse sempre più scarse mettono in ginocchio una rete di presìdi indispensabili per il territorio e chi ne paga, principalmente, le conseguenze sono i cittadini.
É urgente trovare delle soluzioni concrete. É necessario aprire e chiudere presto una riflessione più ampia che prenda in considerazione la necessità di mantenere i servizi al cittadino e la possibilità di ideare nuove soluzioni di gestione, seguendo i principi dell’economicità e dell’utilità pubblica e credo che la riunione convocata dal Presidente Rossi con Anci e Uncem per lunedì 13 sia il giusto punto di partenza.
Roccastradino, maremmano, toscano. Oggi, capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale
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