Il comparto zootecnico ha fatto passi da gigante negli ultimi anni in termini di qualità. Grosseto, Siena, Firenze e Arezzo sono le province con maggior consistenza di capi bovini e la provincia di Grosseto ha la più alta incidenza di aziende con elevato numero di capi. Non possiamo però pensare alla zootecnia come un comparto statico, che tramanda tecniche esclusivamente tradizionali. Credo fortemente nelle possibilità di sviluppo della zootecnia ovina puntando sul corretto rapporto tra qualità e innovazione tecnologica. La tecnologia nelle sale di mungitura è determinante per le aziende. Il cambiamento spesso fa paura ma è necessario per garantire opportunità alle future generazioni. Ripristinare, inoltre, la funzione del centro genetico di Asciano, sarebbe per noi strategico, con ricadute importanti per il miglioramento della media di stalla, l’aumento della resa casearia, la ricerca sulla resistenza a patologie sanitarie. Inoltre, con un sistema di analisi nuovo sul latte, potremmo aiutare le aziende ad avere un migliore controllo delle carenze e degli eccessi di microelementi da cui dipende la salute del gregge.
ANCHE IL FUTURO DEL COMPARTO ZOOTECNICO PASSA DAL RAPPORTO TRA QUALITA’ E INNOVAZIONE
